Lezioni al pc Crescono i bimbi miopi
Lockdown e lezioni al pc Crescono i bimbi miopi. «Fateli stare all’aperto»
Tratto da Corriere della Sera
L’allarme. Incremento del difetto visivo del 30-40 per cento. Giuliano Stramare (ospedale di Negrar): «Situazione peggiorata con la pandemia, rischio di malattie da adulti»
VERONA. La sedentarietà, è noto, fa male alla salute per innumerevoli ragioni. Tra le tante c’è anche il danneggiamento alla vista nei bambini, che, poi, può sfociare in malattie più gravi in età adulta. È la conclusione a cui sono arrivati gli oculisti pediatrici, che di recente ne hanno discusso anche in un congresso nazionale. In sostanza il passare troppe ore davanti agli schermi di pc, televisioni, palmari e tutto ciò che è digitale, tenendo lo sguardo su distanze ravvicinate e in condizioni di luce artificiale, causa la miopia. Con un incremento del difetto visivo fino al 30-40 per cento. Lo spiega l’oculista pediatrico dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), Giuliano Stramare. «La condizione che abbiamo osservato non è nuova, ne parliamo da quasi dieci anni. Lo riscontriamo nei bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni. La pandemia ha peggiorato le cose, poiché tutto il confinamento in casa che abbiamo vissuto, ha inasprito la situazione con i ragazzi che passano le giornate davanti agli schermi», spiega il dottore.
Vuole dire che la Dad ha determinato un incremento importante di miopie?
«Non puntiamo il dito sulla Dad, anzi ci ha salvato in questi due anni. Diciamo solo che lo stile di vita in cui ci ha confinato il Covid va gestito. Bisogna imparare ad alternare l’attività di studio o di lavoro a ore all’aperto, dove si possa guardare lontano, oltre i 5-7 metri, e con luce naturale. È da molto che lo diciamo. Bisogna ridurre la sedentarietà stando all’aperto, facendo attività sportiva, anche una semplice passeggiata. Ogni ora, o ora e mezza, staccarsi dallo schermo, uscire un po’ e guardare lontano».
Il danno lo subiscono anche gli ipermetropi?
«Gli ipermetropi sono soggetti anch’essi alla astenopia, vale a dire, l’affaticamento della vista che produce mal di testa, arrossamento cronico degli occhi, disattenzione scolastica, ma la progressione del difetto visivo avviene nei miopi. La miopia si manifesta per condizione genetica ma anche per spinta ambientale, quindi per stile di vita. In parole povere, se un ragazzo passa tutta la mattina a guardare da vicino uno schermo, poi per rilassarsi non va bene che passi a un videogioco, come spesso invece succede, deve muoversi».
Che rischi corrono i bambini con la miopia?
«Non è un problema l’occhiale al bambino, il problema è che la miopia peggiora in età adulta e questo comporta un rischio per la popolazione avanti con gli anni che può sviluppare malattie oculari come il distacco della retina, la maculopatia e il glaucoma».
Ci sono dei dati che registrano questo andamento?
«Ci sono alcuni studi, anche uno asiatico, ma i numeri ufficiali li potremo vedere solo fra un anno o due. Dal 2019, però, noi registriamo un numero sempre più crescente di richieste di visite ai bambini, che iniziano ad arrivare soprattutto da settembre in poi, quando si comincia a stare più chiusi in casa».