Festa popolare dei Cani felici

Tra la cornice delle Mura Aureliane, all’interno del parco Carlo Felice si è svolta la prima Festa popolare dei Cani felici in partnership con il Comune di Roma.

La prima fase della festa è iniziata con una dimostrazione di educazione canina attraverso una ricerca olfattiva da parte di Numa, una bella cagnolina, per dimostrare che il cane deve avere la libertà di fare questa attività anche mentre fa una passeggiata e chi l’accompagna deve assecondarlo sempre.
L’educatrice cinofila ha spiegato che questo esercizio viene utilizzato come attività di recupero comportamentale perché facile ed ai cani piace.

Numa è andata alla ricerca di un essenza nascosta prima sotto delle scatole e poi nascosto tra materiali diversi  trovando sempre ciò che cercava.

Successivamente ci sono state due tavole rotonde:
La prima ha affrontato il cane dal punto di vista storico-culturale attraverso la rappresentazione di cani all’interno di quadri come il dipinto di Landseer che raffigura un terranova che salvava le persone in mare o nella letteratura come nel libro di Collodi “Pinocchio” e il suo incontro con le tre figure canine Medoro, Melampo, e Alidoro. Infine si è approfondita l’origine genetica del cane  che proviene dal lupo.

 

 

 

 

 

 

La seconda tavola rotonda ha affrontato la tematica del cane da un punto di vista sociale e la nostra Presidente Dott.ssa Monica Taula, ha raccontato la realtà della nostra Scuola Addestramento Cani guida per ciechi Egidio Riccelli e di come i cani guida diventino compagni di una vita dei non vedenti.

In Italia esistono pochissime scuole che hanno come scopo quello di addestrare cani guida ma grazie alla realtà del Centro Autonomia e Mobilità dell’Anpvi Onlus, la nostra scuola rappresenta da questo punto di vista una novità assoluta del centro Italia.
Purtroppo fino a poco tempo fa per richiedere un cane guida si dovevano aspettare 3 anni, grazie alla nostra scuola si sta cercando di diminuire i tempi di attesa.
La nostra realtà ha 2 addestratori, che con dei corsi di autonomina e mobilità con il cane guida, affiancano i non vedenti che ne fanno richiesta.
È un addestramento molto particolare che richiede una grande preparazione da parte di chi si avvicina a questa attività, il cane è più di un compagno di vita perché guida il non vedente in tutti i percorsi della sua vita, anche dentro casa è gli occhi dei non vedenti.
L’addestramento di un cane guida dura un anno e inizia da quando il cane ha un anno di vita.
Noi del CAM, cerchiamo di affiancarlo a un non vedente per capire se quel cane può essere adatto alla vita di quel non vedente perché non tutti i non vedenti sono in grado di gestire un cane guida.
“Il cane ci accompagna nel cammino della nostra vita ed è molto importante che anche il non vedente abbia capacità di movimento e autonomia  in modo che il cane possa intervenire per aiutarlo. Il cane guida è in amico indispensabile e fondamentale per l’autonomia del non vedente” spiega la Dott.ssa Monica Taula.
Anche la nostra Presidente ha avuto un cane guida di nome Perla, per 9 anni e per lei è stata un’esperienza bellissima.
“Quando avevo Perla sono riuscita finalmente a passeggiare in autonomia, uscire significava non pensare al percorso. Perla non c’è più, l’ho sostituita con bastone ma è tutto un altro modo di muoversi,  i cani guida ci accompagnano, individuano gli ostacoli non solo fisicamente ma anche nella realtà dei fatti incontrano gli ostacoli al nostro posto e sono in grado di comunicarcelo”.
Sul palco sono saliti due cani della scuola Fiamma e Berta, sono cani che renderanno felici delle persone non vedenti e li accompagneranno nel loro percorso di vita FOTO
Con il Centro Autonomia e Mobilità –  Scuola Addestramento cani guida per ciechi Egidio Riccelli, si danno gambe spontaneità forza e libertà ai non vedenti.

Alla tavola rotonda ha partecipato anche l’Associazione nazionale utilizzo del cane per scopi sociali che si occupa di interventi assistiti con l’animale, ossia tutte quelle attività proposte negli ospedali, case di riposo, scuole, centri diurni per disabili.
I cani, che vivono in famiglia, vengono portati per alleviare determinate situazioni di salute e psicologiche di persone che incontrano. Ci spiegano che dietro c’è tutto un lavoro e una formazione, infatti fanno parte dell’associazione psicologi, educatori, neuropsichiatri, etologi, veterinari e anche i cani devono avere delle caratteristiche  che permettono di entrare in relazione di aiuto con i pazienti.

Durante la manifestazione è intervenuta l’assessora Alfonsi che ha spiegato come Roma sia sempre stata una città che ha portato delle politiche e regolamenti per salvaguardare e investire sui cani.
Nel programma elettorale del sindaco Gualtieri c’è quella di costruire il primo zoo ospedale pubblico della capitale, all’interno del canile della Muratella.
Sarà una grande svolta dal punto di vista sanitario perché ci sono famiglie che non prendono un cane o un gatto perché non sono nelle condizioni di mantenere le spese mediche oppure lo hanno e non lo fanno curare perché non hanno la possibilità.
Inizialmente non sarà un ospedale pubblico per tutti, i primi ospiti saranno i cani dei canili e gatti dei gattili e poi il servizio si estenderà a chi ha adottato un cane presso le strutture di Roma Capitale per seguire questi animali durante la vita dal punto di vista sanitario, poi si passerà dalle fasce più deboli arrivando poi a tutta la popolazione.
Si stanno progettando dei parchi, delle aeree verdi, dove è sempre previsto uno spazio per animali, un’area per cani e un ‘area agility, tutto questo è possibile anche grazie alla collaborazione delle associazioni canine insieme a Roma Capitale.

Possiamo dire che è stata una giornata che ha messo al centro i nostri amici a 4 zampe allietata alla fine dalla musica dei Tram Tracks Band.

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