Il sensore elettronico che guida i ciechi «Ora anche sui bus»
MANTOVA. Si chiama Leti Smart Voce. È un sistema di orientamento acustico che consente alla persona con disabilità visiva di orientarsi, grazie a un apparecchio inserito nel manico e dei segnalatori radio montati in punti strategici come incroci, semafori, fermate dell’autobus, uffici e negozi. Ma, per rendere il disabile più indipendente negli spostamenti, ai sedici segnalatori già presenti in città ne servirebbero altri sui bus e davanti ai negozi. In cosa consiste l’apparecchiatura? «Si tratta di uno strumento per disabili visivi – spiega la presidente Mariella Gavioli – la microelettronica inserita nei bastoni bianchi o nei pocket (le scatoline da tenere in mano utili a ipovedenti e persone anziane) si interfaccia con i radiofari posizionati nei punti di ingresso dei negozi, sui mezzi pubblici, negli uffici. E così il radiofaro, attraverso impulsi, orienta le persone fino ai punti di interesse». Il bastone vibra, la persona conferma con un pulsante che vuole arrivare in quel determinato posto e il radiofaro suona finché la persona arriva a destinazione. «Il suono è preciso, mi porta dove voglio andare – spiega la presidente – le informazioni acustiche ci permettono di non inciampare o andare a sbattere. Ci dà dignità. Il suono richiama anche l’attenzione dell’autista del bus o del commesso che, preavvertiti, sono pronti ad accogliere la persona con disabilità visiva».Il Comune di Mantova ha già posizionato in città sedici radiofari. Sono presenti, ad esempio, all’ingresso del municipio e alle poste. E poi in piazza Mantegna e al voltone di piazza Sordello.«Il progetto è partito da noi, abbiamo avuto l’appoggio dell’amministrazione. Ora vogliamo proseguire insieme ai Lions e ad altre amministrazioni comunali» dice Gavioli che punta, innanzitutto, ad essere ascoltata da Apam. «Ci teniamo che il sistema venga installato sui bus per poterci muovere e vivere in autonomia e sicurezza – spiega – ora spesso rischiamo di sbagliare pullman o di sentirci disorientati». L’Unione ciechi e ipovedenti chiede di essere ascoltata da Apam, prima di tutto, ma anche dai commercianti. «Ci sono bandi e relativi fondi per installare questi sistemi – dice Gavioli – possiamo studiare un progetto insieme e ottimizzare le risorse».
Tratto da Gazzetta di Mantova