Non vedenti, a Roma il «giardino invisibile» che include
ROMA. Un luogo d’inclusione aperto a tutti, un’area verde nella Capitale dove sperimentare la natura anche con il tatto e l’olfatto: il nuovo “Giardino invisibile”, che verrà inaugurato oggi nel parco dell’Azienda di servizi alla persona disabile visiva “Sant’Alessio-Margherita di Savoia”, offre a visitatori ciechi e vedenti un autentico percorso sensoriale da sperimentare in viale Carlo Tommaso Odescalchi 38, quartiere di Tor Marancia. Per tagliare il nastro è stato scelto proprio il 13 dicembre, memoria liturgica della vergine e martire siracusana Santa Lucia, patrona di coloro che hanno problemi di vista.
«Una parte del parco non era ancora valorizzata, anche se già destinata a momenti ludici e ricreativi. Abbiamo pensato di allestire un itinerario accessibile ai nostri ospiti, agli 80 bambini e ragazzi che ogni giorno frequentano le attività ambulatoriali, agli adulti accolti in regime semi-residenziale, ma an- che a tutte le loro famiglie e agli abitanti del quartiere», sottolinea l’avvocato Antonio Organtini, dal 2014 direttore generale della struttura, la più grande del Centro-Sud che da oltre 150 anni si occupa di riabilitazione, educazione, formazione e inclusione sociale di ciechi, ipovedenti e persone con disabilità aggiuntive a quella visiva. Nello spazio di 700 metri quadrati, organizzato intorno all’orto produttivo già coltivato durante le attività laboratoriali, si entra in una pergola sonora, dove le canne di bambù mosse dal vento generano un suono basso, mentre i corrimano in legno trasmettono calore e solidità. Una fontana e il suono dell’acqua si trovano accanto a una zona meditativa con la sabbia a terra, che si potrà percorrere anche a piedi nudi, mentre nella sezione olfattiva le piante aromatiche si possono scoprire lavanda e salvia, liquirizia e rosmarino, in un alternarsi di sensazioni sonore, olfattive e tattili. A progettare il giardino, dono di Confagricoltura e della onlus “Senior L’età della saggezza” con la fondazione “Il Cortile dei Gentili”, l’architetto Eleonora Ghezzi, che in precedenza si era occupata di ideare in Umbria un orto sinergico per un’associazione culturale impegnata a fianco di ragazzi con diverse disabilità. «Questo luogo è stato pensato anzitutto come punto d’incontro, con alcuni nuclei satelliti che stimolano e rafforzano diverse percezioni», spiega. Suggestive le piume della pampa, piante alte da accarezzare «che trasmettono una sensazione lieve e rassicurante, solleticando la pelle e la mente», mentre «una cortina di alberi crea un gioco a spirale e toccando i tronchi sembra di entrare dentro l’albero stesso»; invece il miscanthus con i suoi alti cespugli a foglie strette «crea un effetto prateria in percorsi che si vanno a incrociare».
L’invito, per i vedenti, è esplorare il giardino anche a occhi chiusi o bendati, sostando sulle panchine: «Una realtà nascosta che vuole dimostrare la sua luminosità», commenta Organtini, che per la primavera annuncia cocktail il giovedì pomeriggio, colazioni mattutine e altre iniziative per i visitatori.
Tratto da Avvenire