Operare la cataratta riduce del 30% il rischio di demenza
Uno studio su Jama fa emergere come una buona visione ripristinata dopo la chirurgia della cataratta protegga il cervello degli anziani. Vedere bene fa bene anche al cervello e protegge dalla demenza. Lo ribadisce un nuovo studio pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine che evidenzia come la chirurgia della cataratta riesca a proteggere il cervello degli anziani, riducendo del 30% il rischio di ammalarsi di demenza e in particolare di Alzheimer.
Cataratta e Alzheimer
Lo studio, condotto da Cecilia Lee della University of Washington School of Medicine, ha coinvolto un campione iniziale di oltre 5000 over-65 di cui oltre 3000 seguiti per un tempo medio di otto anni e controllati ogni due anni con test cognitivi. Nel corso del tempo meno della metà del campione (45%) è stato sottoposto a cataratta; 853 individui hanno sviluppato demenza di cui 706 Alzheimer. Gli esperti hanno stimato che gli individui che sono stati operati di cataratta a entrambi gli occhi presentano un rischio di demenza e in particolare di Alzheimer di circa il 30% inferiore nei 10 anni successivi all’intervento. “Questo risultato è veramente entusiasmante perché nessun altro intervento medico finora ha mostrato una associazione così forte con la riduzione del rischio di demenza”, ha sottolineato l’autrice.
Quanto pesano i deficit sensoriali
Sui meccanismi che sono alla base di questo effetto protettivo gli autori hanno avanzato varie ipotesi: in primis è noto ai clinici che i deficit sensoriali (di vista e udito) si associano a maggior rischio di demenza, quindi è possibile che un intervento che migliori la visione vada nella direzione opposta; ma è anche possibile che la cataratta, impedendo all’occhio di ricevere la luce blu, danneggi la salute cognitiva interferendo, ad esempio, con i ritmi del sonno e con altri aspetti legati appunto agli effetti mediati dalla carenza di luce blu.
Tratto da La Repubblica