Topolino, Isotta Fraschini, ecco tutte le auto d’epoca inclusive al Museo di Torino

Aprono al Mauto 3 percorsi museali inclusivi: percorsi tattili per i non vedenti, gli ipovedenti e anche un interprete LIS grazie al progetto Tactile Vision.

TORINO. Un conto è un’opera d’arte, una scultura come il David di Michelangelo, o una mostra pittorica sul Mantegna con i rilievi di una tavola dipinta e relativa spiegazione nella scrittura Braille. Ma come si fa a tradurre la passione per le auto d’epoca, storiche, con tutte le loro sfumature di design, ad un pubblico di persone non vedenti o non udenti? In che modo, quindi, è possibile raccontare le mille sfaccettature del bello su quattro ruote, rendendolo accessibile? A Torino, quelli di «Tactile Vision», un’associazione che ha praticamente aperto le porte dei maggiori musei della città nel nome dell’accessibilità, hanno provato a spingersi oltre, puntando al Mauto, il Museo nazionale dell’automobile di Torino (www.museoauto.com), intitolato dieci anni fa all’avvocato Giovanni Agnelli, ma abbozzato e voluto, pezzo dopo pezzo (raro) da Carlo Biscaretti di Ruffia negli anni ’30 del secolo scorso, per poi avere finalmente una sede definitiva nel 1960.

I prototipi veri in passerella
Il museo delle duecento vetture da collezione, considerato dal New York Times tra i musei più belli del mondo, ha tre nuovi percorsi museali inclusivi. «Per un non vedente è difficile ricreare da solo una idea di un’auto: non è come per qualsiasi altro oggetto, che è più facilmente individuabile grazie al tatto. Per questo, abbiamo cercato un metodo che potesse aiutare chiunque a usufruire della bellezza dell’esposizione», ricorda l’architetto Rocco Rolli, esperto di progettazione accessibile alla disabilità visiva, oltre che responsabile di «Tactile Vision» (info@tactilevision.it), l’onlus che ha realizzato, insieme all’associazione Map (associazioneculturalemap@gmail.com), il progetto sull’accessibilità al Museo dell’auto. E dunque, come è possibile raccontare venticinque auto iconiche presenti negli spasi espositivi al numero 40 di Corso Unità d’Italia? «Ci siamo affidati alla bravura e all’esperienza di Lam Stile, un’azienda di Rivalta, alle porte di Torino, specializzata nella progettazione di prototipi: sono stati loro a realizzare e a donarci ben venticinque modelli di auto, del tutto simili ai mezzi originali».

Un museo per tutti
E così, accanto alla struggente «Fiat 500 Topolino» del 1936, alla «Seicento Multipla», sempre della Fiat, o a due passi dalla Lancia Delta Evoluzione ’91, la regina dei Rally, i visitatori potranno toccare con mano le rifiniture delle auto, semplicemente sollevando i modellini, o chiedere maggiori informazioni su un’auto in particolare, grazie alle audio-descrizioni (sia in italiano, sia in inglese) attivabili mediante un Qr-code a rilievo e tecnologia Nfc. «Realizzare un luogo accessibile, vuol dire renderlo confortevole e inclusivo per tutti i potenziali utenti, bambini e giovani, adulti e anziani, prendendo in considerazione anche le diverse disabilità (motorie, sensoriali, cognitive)», spiega Sara, presidente dell’associazione culturale Map (nata per l’abbattimento delle barriere linguistiche in generale), la quale ricorda l’importanza, all’interno dell’app di Guida al museo, della Lis, la Lingua dei Segni italiana e della Is, International Sign Language , rivolta ai turisti stranieri.

Mappe a rilievo per orientarsi
Accedendo quindi alla web-app, i visitatori potranno selezionare la lingua dei segni desiderata e guardare il video segnato e sottotitolato, relativo alla sezione. E ancora, per facilitare la comprensione della proposta museale, l’interprete è una persona madrelingua sia LIS che interprete. Lungo il percorso, poi, saranno presenti pannelli tattili con mappe, e disegni in rilievo con testi in braille. Infine, dal sito del museo molto presto sarà possibile scaricare i file delle mappe a rilievo dei piani, in modo che il visitatore interessato possa stamparsele e iniziare a conoscere il museo nei suoi diversi spazi. Ma non è finita qui. «Il nostro obiettivo è arrivare ad una fruibilità sensoriale totale per garantire a tutti una esperienza soddisfacente», aggiunge Sara Corda, riferendosi, probabilmente, alla possibilità, un giorno, di poter rendere accessibili anche le mostre temporanee del museo nazionale dell’automobile di Torino. Ma questa è un’altra storia.

Tratto da Corriere della Sera

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